martedì 25 agosto 2009

arrivati alla base, con la 4 ingranata!


Quante ore all'arrivo a Sarajevo?
Troppe comunque, sia per chi viaggia sui primi 4 pulmini, sia per chi, come me, e' costretto a stare in fondo! Ma da queste pagine non saprete mai il perche': certi racconti si possono tramandare solo per voce lasciando che alla realta' presto si faccia compagna la leggenda e tutto si trasformi da tragedia in commedia!
Alle 20 lasciamo l'Italia, qui ad est fa buio presto e la notte balcanica ci accoglie fra le sue braccia con un pizzico di freddo che per noi, costretti a soffocare nell'afa metropolitana di questi giorni, non e' niente male.
La frontiera della Bosnia la varchiamo all'alba perche' la luce su queste strade attorcigliate e avventurose puo' essere una buona compagna. E ora ci separano dalla meta altri 200 KM, gli ultimi, davvero i piu' lunghi sia per la voglia di concludere ma, penso soprattutto per la voglia di iniziare. Ma quanto e' bella Sarajevo dall'alto quando ti sorprende con la sua vita che scorre alla rinfusa attorno all'unica strada centrale, la strada tristemente nota come via dei cecchini!
Il primo giorno, lunedi' scorre veloce fra la spesa da ultimare, la casa da sistemare (forse completamente da risistemare vista la sua provvisorieta'!), il campo di lavoro da organizzare nelle cose ormai piu' minuziose e poi dobbiamo introdurci all'esperienza scorrendo le pagine del libretto, facendo gl appunti necessari al programma che, conservando tutti gli ingredienti, e' stato pero' variato... ma come dice quella legge matematica? Invertendo l'ordine degli addendi il risultato non cambia... Si', sono addendi gli incontri che faremo nelle case di queste povere famiglie, nei due orfanotrofi e con i testimoni, cose che si aggiungono come un bagaglio prezioso per la nostra vita, segni capaci di scuoterci e di trasformarci, di convertirci per non essere, almeno in qualcosa, mai piu' come prima.

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